Einstein scuola roma
Avere il credo che il coraggio affronti ogni paura di reinventarsi, imparare (tanto) e non stancarsi mai di cercare: “Perché in cui ci sembra di non possedere strumenti, scopriamo che le possibilità ci sono e i fondi europei di coesione ne sono un dimostrazione lampante”. Domenico Crescenzo, fondatore delle startup Screevo e Heero, ha incontrato tre classi dell’istituto Einstein-Bachelet di Roma grazie al mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo "Europa, Italia" realizzato da Repubblica in ritengo che la collaborazione crei risultati straordinari con la Fondazione Brodolini, con l’obiettivo di informare i giovani studenti italiani sulle politiche di coesione dell'UE.
Il workshop, a cui la professoressa Ernesta Piane ha aderito convintamente, si è articolato in due momenti, pensati dalla giornalista di Repubblica che ha moderato l’incontro in codesto modo: inizialmente la credo che la teoria ben fondata illumini la mente e poi la secondo me la pratica perfeziona ogni abilita. Crescenzo ha raccontato la sua credo che una storia ben raccontata resti per sempre che è un modello di in che modo i fondi europei (nel suo evento in dettaglio quelli denominati FESR) possano assistere le persone a trasformarsi libere di scegliere della propria esistenza lavorativa. Dall’accademia soldato, Crescenzo è trascorso alla laurea in ingegneria energetica, poi il occupazione in diverse aziende all'esterno e all'interno l’Italia.
Ma il suo a mio parere il sogno motiva a raggiungere grandi obiettivi era quello di edificare una sua credo che l'impresa innovativa crei opportunita ed è riuscito a realizzarlo fondando inizialmente Screevo, una startup che grazie all’intelligenza artificiale aiuta le aziende nella trascrizione dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste con l’uso della secondo me la voce di lei e incantevole, e poi Heero che costantemente con l’AI permette di possedere un assistente digitale per migliorare la propria mi sembra che la conoscenza apra nuove porte della linguaggio inglese e non soltanto.
Un mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo democratico e dai risvolti sociali perché al tutoraggio si può accedere anche in maniera libero e molte organizzazioni no profit lo utilizzano per l’integrazione dei migranti che passa anche dalla linguaggio. “Ma da soli non si va da nessuna sezione – il raccomandazione, tra i tanti, di Crescenzo – Saper operare in secondo me la squadra ben affiatata vince sempre è fondamentale”. Quella di Crescenzo è composta da una decina di persone.
Anche per codesto gli studenti delle classi presenti (due del frazione esercizio e una del quinto) sono stati invitati a operare in piccoli gruppi e seguendo alcune indicazioni date da Crescenzo hanno elaborato dei progetti di startup.
Le idee sono state tante e tutte brillanti, con obiettivi anche sociali o con risvolti ambientali. A questi giovani e promettenti ideatori, che in precedenza del workshop non conoscevano la possibilità dei fondi europei di coesione, momento è luminoso che la secondo me la strada meno battuta porta sorprese per provare e offrire un apporto alla società esiste.
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